Gli usi dell’acqua
L’acqua viene utilizzata per molteplici scopi, rivestendo un ruolo centrale in tutte le attività che ne fanno uso, diretto o indiretto. Negli ultimi decenni i consumi mondiali di acqua sono aumentati di quasi dieci volte.
Utilizzo dell’acqua nel mondo
L’acqua nel mondo principalmente viene impiegata nei seguenti settori:
In Italia il settore agricolo assorbe il 60% dell’intera domanda di acqua del Paese, seguito dal settore industriale ed energetico con il 25% e dagli usi civili per il 15%.
L’uso agricolo dell’acqua, proveniente da fiumi, laghi e falde sotterranee, è quello che incide di più sullo sfruttamento idrico complessivo, e la previsione è che aumenti esponenzialmente negli anni a venire, per via della crescita demografica continua e dell’espansione delle aree urbane. I fabbisogni relativi al settore primario dipendono da vari fattori, come il clima, la natura dei suoli, le pratiche colturali, le tecniche di irrigazione. A livello mondiale prevale da tempo un’agricoltura ad alta intensità di rendimento, che richiede grandi estensioni di terre da irrigare e, di conseguenza, grandi apporti d’acqua, per usi non solo alimentari ma pure destinati all’allevamento e alla produzione di energia alternativa. Le colture più diffuse sono quelle cerealicole, idroesigenti soprattutto se localizzate in corrispondenza di suoli poco adatti a questo genere di coltivazioni. L’irrigazione, se praticata in maniera corretta e sostenibile, può comunque fornire un contributo rilevante al miglioramento dell’ambiente e alla stabilizzazione della produttività delle colture.
La quantità d’acqua impiegata nell’industria dipende da numerosi fattori, quali il tipo di attività e le tecnologie utilizzate. In generale, è possibile individuare tre differenti modalità di utilizzo dell’acqua: come materia prima nel processo produttivo, per il raffreddamento dei macchinari, per il lavaggio degli impianti. Quello industriale è un settore in espansione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo che spesso fanno uso di tecnologie obsolete e inquinanti: le acque utilizzate nei cicli produttivi industriali non sempre vengono restituite alla natura nelle stesse condizioni originarie. Va riconosciuto che soprattutto negli stati membri dell’Unione Europea, a partire dagli anni Novanta, sono state approvate numerose leggi che hanno imposto delle limitazioni all’utilizzo di agenti inquinanti in ambito industriale e la dotazione di tecnologie adeguate per la depurazione e il riciclo delle acque reflue.
L’acqua costituisce pure una fonte rinnovabile di energia, anche se il funzionamento delle centrali idroelettriche può avvenire a discapito del reticolo idrografico di un territorio, soprattutto se si tratta di impianti di grandi dimensioni, che impongono la costruzione di sbarramenti e dighe, il prelievo di portate rilevanti da fiumi e torrenti e il loro immagazzinamento in bacini vallivi, con modifiche sostanziali del paesaggio e del clima. Viceversa la dislocazione di piccoli impianti idroelettrici lungo canali e condotte preesistenti, rappresenta una alternativa auspicabile anche in funzione di un uso plurimo della risorsa idrica. L’acqua trova impiego anche nelle centrali termoelettriche, dove viene utilizzata per trasformare l’energia termica in energia cinetica utile a produrre elettricità e per il raffreddamento dei macchinari. Questo comporta la reimmissione nell’ambiente di acque a temperature molto maggiori rispetto a quelle naturali.
Gli usi civili dell’acqua comprendono quelli per l’alimentazione umana, per la preparazione del cibo, per la pulizia del corpo e degli ambienti domestici e pubblici.
In questo caso non conta solamente la quantità di acqua che viene messa a disposizione delle persone, ma anche la sua qualità.
Negli ultimi anni a livello mondiale il consumo d’acqua per usi civili è più che raddoppiato in seguito all’incremento demografico ma anche ad un aumento dei consumi dei singoli individui. Nei Paesi occidentali una persona utilizza mediamente 200 litri al giorno, di cui solo una piccola parte del totale è impiegata per cucinare e per bere mentre la maggior parte è usata per usi non alimentari: lavaggio di panni e stoviglie, in bagno e per innaffiamento…
Risparmiare Acqua
Come sappiamo, negli ultimi anni la richiesta di acqua da parte dell’uomo è in forte aumento e per questo è necessario un utilizzo più responsabile di questa risorsa.
La riduzione degli sprechi d’acqua è una necessità ed alla portata di tutti, imparare a risparmiare è un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri.
Con questi piccoli consigli Talete s.p.a. vuole contribuire a divulgare e diffondere le azioni che ognuno di noi può mettere in atto per evitare lo spreco di acqua.
Ricordiamoci dunque di:
- utilizzare i riduttori di flusso per i rubinetti, che abbassano del 50% i nostri consumi;
- preferire la doccia alla vasca, e comunque stare in doccia un tempo ragionevole;
- chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti o ci si insapona;
- controllare che non ci siano perdite o rubinetti gocciolanti;
- utilizzare una bacinella per lavare la verdura e usare l’acqua corrente solo per l’ultimo risciacquo;
- usare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico.
Quindi il valore può variare da famiglia a famiglia poiché ogni nucleo ha le proprie abitudini quotidiane e le sue necessità.
Bisogna, anche ricordarsi di eseguire sempre una corretta manutenzione del proprio impianto idrico, rubinetti compresi. Un rubinetto
Ciclo dell’acqua
Dalla terra al cielo per tornare alla terra. Funziona più o meno così il ciclo dell’acqua, conosciuto a livello scientifico come ciclo idrologico.
Questo processo è molto importante, perché garantisce la rigenerazione dell’acqua che, altrimenti, una volta consumata si esaurirebbe. E se non ci fosse più acqua a disposizione, la vita sulla Terra finirebbe. L’acqua, infatti, è una
risorsa vitale per tutti: esseri umani, piante e animali.
Il ciclo dell’acqua si svolge in quattro fasi: evaporazione, condensazione, precipitazione e infiltrazione. Eccole tutte, spiegate nel dettaglio.
1. Evaporazione
In questa prima fase, il Sole scalda l’acqua dei mari e dei fiumi, ma anche quella che si trova nelle piante e negli esseri viventi, trasformandola in vapore. Dallo stato liquido, l’acqua passa quindi a quello gassoso ed evapora, salendo verso il cielo.
2. Condensazione
Una volta raggiunti gli strati più alti del cielo, dove le temperature sono molto basse, il vapore acqueo – che invece è caldo e leggero – si raffredda. In quel momento subisce una nuova trasformazione tornando allo stato liquido. Si formano così tante piccole gocce che, unendosi, vanno a comporre le nuvole.
3. Precipitazione
Più le varie goccioline si aggregano, più le nuvole diventano grandi e pesanti. A un certo punto, dal momento che il loro peso è aumentato troppo, le gocce cominciano a cadere a terra sotto forma di pioggia, oppure grandine o neve, a seconda della temperatura che c’è nell’aria.
4. Infiltrazione
Quando ritorna alla terra, l’acqua va a depositarsi nei fiumi, nei laghi, nei mari e negli oceani. Un’altra parte precipita sul terreno, dove viene assorbita fino a grandi profondità: infiltrandosi e scorrendo così nel sottosuolo e tra le rocce, l’acqua alimenta le falde idriche e diventa in alcuni casi, acqua minerale naturale.
E il processo ricomincia.